Un dialogo
MARIA TERESA MARTUSCELLI & MICHELE CAVALLO
Penso che se Dante tornasse,
si troverebbe a proprio agio nel mio seminario
(Lacan, Seminario XII)
Articolo pubblicato su La Psicoanalisi, n. 69, Astrolabio, Roma, 2021.
Illustrazioni della Divina Commedia di Salador Dalì
Avevo pensato di intitolare questo nostro dialogo Il Lacan di Dante. Immaginarli contemporanei, spostando non Dante al Seminario, ma Lacan nella Commedia. Una volta ci divertiremo a farlo! Per ora nessuna terzina d...
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PAS 3
Godimento infernale/paradisiaco
Intervista psicoanalitica sulla Commedia di Dante
Maria Teresa Martuscelli
Intervistata da
Michele Cavallo
Amo Dante quasi quanto la Bibbia. È il mio cibo spirituale, il resto è riempitivo
James Joyce
Intervista realizzata il 29 gennaio 2021 in occasione delle serate della Segreteria di Roma della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi
D - Vorrei partire da una analogia scontata: il viaggio di Dante come percorso analitico. Le tre cantiche come tre condizioni rispetto alla sofferenza, al si...
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Letteratura o Lituraterra
Lituraterra è uno straordinario breve testo di Lacan del 1971. Punto di riferimento per la critica letteraria.
Eppure Lituraterra non parla di letteratura.
Lacan propone questo neologismo per evocare una scrittura che non si fa su fogli di carta ma…
Relazione al convegno Letteratura e letterarietà in Jacques Lacan
26.11.2016 Istituto Francese Centre Saint Luis - Roma
Terra, corpo e nuvole.
Cosa vuol dire che nasciamo immersi in un bagno di linguaggio? Che da subito ...
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Macchine e nuvole
Una lettura di Lituraterra di J. Lacan
Lituraterra. Uno scritto che parla dunque di letteratura? No, Lacan propone qui un apologo che parla sì di scrittura ma di una scrittura che non si fa su fogli di carta ma… sulla terra. Parla di scavi, di tracce che l’acqua piovana produce sul terreno, lasciando resti, liture.
Una metafora geologica, allora? Nemmeno. La terra sta per corpo vivente, corpo-godente. Lituraterra parla, quindi, del significante che incide il corpo. Parla del trauma del l...
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Alice nel paese della psicoanalisi
La bambina, l’artista, il folle
A ben guardare, di senso nel mondo, nelle cose, nei discorsi non ce n’è poi così tanto, e anche quando ce n'è non è mai stabile. Le parole dicono ma anche nascondono, indicano la strada ma anche smarriscono, rassicurano ma anche imbrogliano. Ci sono pluri-senso, contro-senso, non-senso, fuori-senso, giochi di senso… L’opera di Lewis Carroll è la prima grande messinscena dei paradossi del senso, come ha sottolineato Gilles Deleuze. Alice è una macchina per deformar...
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Vivere nella tempesta
Vivere nella tempesta di Nadia Fusini, Einaudi, Torino, 2016. Alcune linee di lettura psicoanalitica.
Recensione di Michele Cavallo per La Psicoanalisi, n. 60, 2017.
La vita è una tempesta. La Tempesta può diventare una vita.
È quanto Nadia Fusini testimonia con questo libro. Un lavoro ricchissimo di spunti teorici, di associazioni personali, autobiografiche e di riferimenti alla psicoanalisi. A partire dai molteplici mondi possibili che il testo shakespeariano dischiude,...
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La lingua perduta e ritrovata: Artaud con Lacan
di Michele Cavallo
La lingua di cui si occupano psicoanalisti e artisti non è quella che studia la linguistica. È una lingua imbevuta di desiderio e di godimento, fatta di impossibili a dire, di equivoci, di depositi che una storia del tutto singolare ha lasciato sul fondo. Una lingua con la quale si cerca di fare altro che comunicare e significare. Artaud mostra nel vivo della sua carne-opera la ricostruzione di questa lingua che Lacan ha teorizzato.
Questi giorni, ho creduto veramente ...
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Parole di carne: da Joyce ad Artaud
di Michele Cavallo
E se le parole non servissero per comunicare? La funzione essenziale del linguaggio sarebbe ben altra. Il poeta cerca di rompere il senso, di torturare il linguaggio, lo fa non per puro gioco linguistico, per generare doppi sensi o non-sensi, ma per far sorgere una nuova esperienza della realtà, per forgiare un nuovo corpo. Due casi esemplari: Joyce e Artaud. Se in Joyce il lavorìo con il linguaggio giunge a creare un nuovo genere letterario, in Artaud la distruzione del ling...
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Hiatus irrationalis. Un sonetto di J. Lacan
Hiatus irrationalis (Πάντα ῥεῖ). Una poesia del giovane Jacques Lacan.
Nel 1929 Lacan scrisse un sonetto che giudicò sufficientemente riuscito, o sufficientemente importante, da pubblicarlo su “Le Phare de Neuilly” nel 1933. L’analisi di questo sonetto mostra che è il saggio di Alexandre Koyré su La philosophie de Jacob Böhme a sorreggere il poema di Lacan. Si vede come il poema può esprimere, sinteticamente e con i propri mezzi, quello che la prosa sviluppa. E pure come, in una certa misura, ...
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L’Amleto di Lacan. Il desiderio
Quest’opera mostra il carattere enigmatico del desiderio, mostra che l’uomo non ne è il padrone, deve piuttosto trovarlo, situarlo e farci i conti. Ecco allora che l’Amleto non è qui per caso. Amleto deve uccidere Claudio, è giusto che lo faccia, i suoi sentimenti sono protesi alla realizzazione, ha le opportunità per farlo, lo desidera ardentemente… eppure rinvia, continuamente. Qualcosa di enigmatico dentro di lui fa da ostacolo.
Recensione al Seminario VI. Il desiderio e la sua interpreta...
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